Al di là della vicenda in sé e dei suoi risvolti politici, è doveroso precisare che l'atto notificato a Meloni non è un informazione di garanzia di cui all'art. 369 del vigente Codice di Procedura penale attraverso il quale l'indagato viene informato, ma solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere (comma 1), delle disposizioni normative che si presumono violate, della data e del luogo del fatto e della facoltà di nominare un difensore di fiducia, bensì di una comunicazione nel senso che verrà a breve specificato.
Trattandosi di presunte fattispecie delittuose poste in essere da membri del Governo della Repubblica nell'esercizio delle loro funzioni, trova applicazione la legge costituzionale n. 1/1989 la quale, all'art. 6, prevede l'obbligo, in capo al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario territorialmente competente, una volta ricevuta la denuncia nei confronti di uno o più esponenti dell'Esecutivo, ed omessa ogni indagine, di trasmettere, entro il termine di quindici giorni, gli atti al Tribunale dei Ministri.
Ovviamente deve esserne data immediata comunicazione (che non è un'informazione di garanzia) alle persone interessate.
Detto in altri termini, si tratta di un atto dovuto e previsto da una legge costituzionale.
Pertanto, al Presidente del Consiglio dei Ministri è stata notificata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma, dott. Francesco Lo Voi, questa comunicazione specifica, obbligatoria qualora vi siano "rapporti, referti e denunzie" (così il comma 1 dell'art. 6 della legge costituzionale n. 1/1989) relativi a presunti reati ministeriali ex art. 96 della Costituzione.
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Giorgia Meloni su avviso di garanzia: https://www.facebook.com/share/v/19z1b7PzGm/?mibextid=wwXIfr
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(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.
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